Regno Unito by Alessandro Torre

Regno Unito by Alessandro Torre

autore:Alessandro, Torre [Torre, Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Diritto, Itinerari
ISBN: 9788815316660
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2013-10-14T22:00:00+00:00


1. Un’evoluzione periodizzata

Monarchia feudale, monarchia paternalistica, monarchia pseudo-assoluta, monarchia corporata-costituzionale e monarchia a base parlamentare o «con Primo ministro»: queste, in estrema sintesi, potrebbero essere le principali configurazioni evolutive dell’istituzione che, con l’eccezione del breve interregno seicentesco del Commonwealth cromwelliano (che instaurò un effimero regime repubblicano, di fatto trasformatosi in una dittatura militar-parlamentare), ha retto le sorti dell’Inghilterra e, dal 1707, del Regno Unito di Gran Bretagna per un arco di tempo che sta ormai approssimandosi al millennio. E, sebbene per lunghi tratti di storia sia stata assoggettata alla diretta influenza della Corona inglese, anche la Scozia, almeno fino alla fatidica data della fusione costituzionale, ha vantato una tradizione monarchica di remote origini.

Nulla si dirà delle esperienze monarchiche anglosassoni del periodo precedente alla conquista dell’Inghilterra da parte di Guglielmo duca di Normandia, alle quali si deve tuttavia l’impianto di un contesto giuridico-istituzionale, formato dalla lex Angliae e dalle assemblee degli ottimati, che ha fornito l’humus allo sviluppo del diritto comune elaborato dai giudici e, a partire dal primo incontro fra il re e i tenants-in-chief del regno che si tenne a Salisbury nel 1086, allo spirito parlamentarista.

I genealogisti hanno molto cara la periodizzazione della storia della monarchia britannica che è fondata sulla scomposizione dinastica. Se si ripercorre tale periodizzazione, si osserva che la monarchia inglese ha conosciuto una prima fase dominata da dinastie provenienti dalla Francia settentrionale: all’originaria dinastia normanna (1066-1154) iniziata con Gugliemo il Conquistatore e formata da quattro sovrani, sarebbe succeduto il lungo periodo angioino (1154-1485), i cui quattordici re appartennero a loro volta a quattro case reali, l’angioina propriamente detta, la plantageneta, della quale sarebbero stati esponenti il Giovanni Senzaterra firmatario della Magna Carta e l’Edoardo I riformatore delle istituzioni giuridiche e del «parlamento modello», e le due naturalizzate case rivali di Lancaster e di York, la cui feroce contesa per il trono avrebbe prodotto l’eclisse dell’antica feudalità. In seguito alla sconfitta in battaglia di Riccardo III, lo York trucemente caratterizzato dalla grande tragedia shakespeariana, si affermò poi la dinastia Tudor (1485-1603), proveniente dal Galles e culminante nei regni di Enrico VIII e di Elisabetta.

A questo punto si ha un interessante caso di divergenza interpretativa della storia costituzionale nazionale. Secondo gli storiografi ufficiali, con l’ascesa al trono del primo Stuart inizierebbe la fase del Regno Unito: è evidentemente un’interpretazione tutta monarchica della transizione, in base a cui l’unità del regno si sarebbe di fatto realizzata nel 1603 attraverso l’unione della Corona sotto Giacomo Stuart, VI di Scozia e I d’Inghilterra; questa interpretazione, alquanto forzata, trascura di porre in rilievo che per un centinaio di anni, sebbene connessi al loro vertice nella «unione delle Corone», i corpi statuali di Inghilterra e Scozia rimasero alieni l’uno all’altro. Diverso e di certo più convincente il punto di vista dei parliamentarians e dei costituzionalisti: l’autentica unione si sarebbe piuttosto verificata nel 1707, a seguito del patteggiamento tra i due parlamenti d’Inghilterra e di Scozia (un’assemblea monocamerale, questa, in cui erano riuniti i tre «Stati» della società nazionale e appunto detta degli Estates), allorché gli ultimi residui della monarchia stuartiana s’andavano dissolvendo.



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